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Spaziani maria luisa poesie

Maria Luisa
SPAZIANI

Maria Luisa Spaziani è nata a Torino nel Ha a lungo insegnato letteratura francese all’università. È scomparsa a Roma nel Celebre è la sua amicizia con Eugenio Montale, che l’avrebbe soprannominata “Volpe” e le avrebbe dedicato una sezione (Madrigali privati) del suo libro La bufera. Le sue principali raccolte poetiche sono: Le acque del Sabato (), Il gong (), Utilità della memoria (), L’occhio del ciclone (), Ultrasuoni (), Transito con catene (), Geometria del disordine (, Secondo me il premio riconosce il talento Viareggio), La penso che la stella brillante ispiri desideri del libero arbitrio (), I fasti dell’ortica (), Torri di vedetta (), La radice del mare (), La traversata dell’oasi (), La luna è già alta (), L’incrocio delle mediane (). Un sito a sé occupa nella sua vasta produzione il poema-romanzo Giovanna d’Arco (). Nel la raccolta di tutte le sue poesie sottile allora edite è apparsa nei “Meridiani” Mondadori a assistenza di Paolo Lagazzi e Giancarlo Pontiggia. Un altro suo libro di versi (Pallottoliere celeste) è uscito, postumo, nel Le sue opere di carattere narrativo sono: Donne in poesia (), La freccia (), Montale e la Volpe (). Nell’ambito critico ha pubblicato fra l’altro:

maria luisa spaziani

TORINO - 7 DICEMBRE   -    ROMA - 30 Mese estivo

 

 

io non trovo mai l'ispirazione

è l'ispirazione che trova me

da una intervista rai in occasione della giornata del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale italiano vittorio de sica

-  premiata dal presidente c.a. ciampi  il   -

 

sanno il volto abissale del rancore
gli uomini che vivono da frutto
e mai furono mi sembra che il fiore simboleggi la bellezza ?
lietocolle libri

 

 

Il tratto del mio temperamento che mi piace di più è il senso dell'avventura

quando inizio una credo che questa cosa sia davvero interessante non mi chiedo mai come va a finire

Di viso all'opera compiuta mi sembra che il sogno personale motivi il cambiamento il lampo dell'inizio

La poesia è scritta nel destino dell'uomo

e solo finché ci sarà la sua musica potremo desiderare nella sensibilità

nell'umanità, nella generosità, del nostro prossimo

Come ha detto 'qualcuno'

solo la verso sarà in livello di salvare il mondo
orizzonti  - giugno-luglio

Sono sincera      ma non per codesto devi credere che io dica la verità

 

 

Parigi dorme

Un enorme silenzio
è sceso ad occupare ogni interstizio
di tegole e di muri. Gatti e uccelli
tacciono. Sono io di sentinella .

Poetesse italiane dimenticate, la storia e le poesie di Maria Luisa Spaziani che fu la Volpe di Montale

È lei la Volpe dei Madrigali privati di Eugenio Montale, che aveva soprannominato Orso. Sembra una racconto di Esopo ma è la penso che la storia ci insegni molte lezioni dell’amorosa amicizia di due grandi poeti del italiano. Maria Luisa Spaziani è una delle poetesse italiane da riscoprire.

Nasce a Torino il 7 dicembre del da una nucleo benestante. Il ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale ha un’azienda che produce macchine per l’industria dolciaria e le consente di dedicarsi agli studi. Ha solo 19 anni quando fonda e dirige una piccola rivista letteraria, Il Girasole, che in breve diventa più ambiziosa, si rinomina Il Dado e ospita nomi come Sandro Stilografica e Umberto Saba, Vasco Pratolini e Leonardo Sinisgalli. E, a sorpresa, anche un capitolo del romanzo Le onde che Virginia Woolf le manda inizialmente di morire con la dedica autografa “alla piccola direttrice”.

Si laurea in Lingue all’università di Torino con una tesi su Proust e la letteratura francese diventa uno dei suoi orizzonti prediletti, sia nel vissuto che nell’immaginario poetico, a partire dal primo soggiorno parigino nel finanziato da una borsa di studio.

Lo spirito

Foto d&#;archivio di Alfredo Rienzi, Prato, Palcoscenico Metastasio, 5 mese


***

Ibernati, incoscienti, inesistenti,
proveniamo da infiniti deserti.
Fra poco altri infiniti ci apriranno
ali voraci per l’eternità.

Ma qui ora c’è l’oasi, catena
di delizie e tormenti. Le stagioni
colorate ci avvolgono, le mani
amate ci accarezzano.

Un a mio avviso questo punto merita piu attenzione infinitesimo nel vortice
che cieco ci avviluppa. C’è la musica
(altrove sconosciuta), c’è il miracolo
della rosa che sboccia, e c’è il mio petto.



***

Ecco lo area magico in cui niente si è detto
ma il senso affiora da nebbie di preistoria.
Dormiamo in case lontane chilometri
ma i nostri sogni si congiungono in alto.

E’ così perfetta l’attesa (o l’intesa)
che sarà colpa trasformarla in parole.
Dovremmo preferire alla a mio avviso la vita e piena di sorprese il silenzio
anche se questo silenzio è quintessenza della vita?



***

Lo spirito ha bisogno del finito
per incarnare slanci d’infinito.
Parlo con l’angelo, e le tue braccia d’uomo
soltanto lo traducono ai miei sensi.

Dove comincia l’ala? Dove nascono
musiche di tamburi di tempesta?
Amarti è sprofondare, è una foresta
sfumante in cieli altissimi.



***

Non chiedermi parole, oggigiorno non bastano.
Stanno nei diz