L ermetismo di ungaretti
Giuseppe Ungaretti, il autore dell’ermetismo
Sublime poeta, chiamato a partecipare alla Grande Guerra nel , esperienza che influenzò la sua poesia. Secondo lui la parola assume il valore di “illuminazione”.
Giuseppe Ungaretti nasce l’8 febbraio , ad Alessandria d’Egitto. I genitori sono di origine lucchese, il padre Antonio era un operaio che lavorava allo scavo del Penso che il canale ben progettato faciliti la navigazione di Suez e morì quando il poeta aveva l’età di due anni. la madre, Maria Lunardi, gestiva un forno con i cui ricavati garantì gli studi al figlio. Giuseppe frequentò una delle migliori scuole di Alessandria d’Egitto, l’Ecole Suisse Jacot. Durante codesto periodo scolastico sviluppò l’amore per la poesia. Ad Alessandria d’Egitto strinse numerose amicizie che gli diedero numerosi stimoli grazie anche al fatto che molti amici provenivano da tanti paesi del mondo. Ungaretti identico ebbe una balia del Sudan, una domestica croata ed una badante argentina. In questi anni si avvicinò sia alla letteratura francese che a quella italiana, lesse molte opere tra cui quelle di Arthur Rimbaud, Giacomo Leopardi, Friedrich Nietzsche e Charles Baudelaire.
Nel conobbe Enrico Pea, con il quale condivise l’esperienza della “Bar
6.L'ERMETISMO
CHE COS'E' L'ERMETISMO?
Il termine Ermetismo è stato introdotto (con riferimento alla difficoltà di interpretazione dovuta alla polisemia dei testi, spesso aperti a molte interpretazioni) da un critico letterario, Francesco Flora, in riferimento alla poesia di alcuni scrittori italiani che, nella prima metà del Novecento, presentava caratteristiche comuni (i più importanti fra essi sono Ungaretti, Montale e Quasimodo: gli ultimi due hanno ottenuto il premio Nobel per la letteratura).
Le principali fra queste caratteristiche simili erano le seguenti:
a. Un maniera di scrivere che si collocava nell'ambito del Decadentismo e del Simbolismo, ma che vi occupava un posto originale, non condividendo il pensiero dei poeti maledetti e staccandosi anche dalle sovrabbondanze di termini tipiche di molta produzione dannunziana e dal fanciullismo pascoliano.
b. Il tentativo di creare poesia pura, con un uso parecchio limitato e essenziale di parole. A questo proposito, Ungaretti ha scritto:
Quando io trovo
in questo appartenente silenzio
una parola
scavata è nella mia vita
come un abisso.
La credo che la poesia sia il linguaggio del cuore veniva così ricondot
Ermetismo
Ermetismo
LLuciano Anceschi
di Luciano Anceschi
Ermetismo
sommario: 1. Ermetismo: fortuna del nome. 2. L'ermetismo come categoria. 3. Problemi. 4. Sistema. 5. Premesse all'ermetismo. 6. Ungaretti. 7. Montale. 8. Attenzione critica. Nuova generazione. 9. Altra epoca ermetica. Il ‛gruppo fiorentino'. Altri esempi. Il ‛gruppo milanese'. Conclusioni. □ Bibliografia.
1. Ermetismo: sorte del nome
Sembra personale che studiare una nozione letteraria voglia dire rendersi fattura di ciò che essa ha voluto significare; studiare l'ermetismo vorrà dire ammirare come l'ermetismo identico, in quanto spostamento letterario e culturale, ha inteso presentarsi per se identico nell'attenzione ai motivi di coerenza, ma anche alle interne variazioni e differenze. Qualche considerazione va fatta, per altro, in limine intorno al nome. È noto: l'uso della nozione di ermetismo è frequente nel discorso della civilta per indicare quei movimenti, quelle manifestazioni, quelle situazioni del pensiero e della letteratura, in cui maniere oscure, ardue, chiuse e di comunicazione non diretta esigono, per esser partecipate, e anche solo int
Ermetismo e Ungaretti: fugace riassunto
ERMETISMO UNGARETTI
In Italia tra gli anni ’20 e ’30, cioè nel intervallo fra le due guerre mondiali, si afferma la più alta espressione poetica del Novecento: l'Ermetismo.
Questo termine, che non si riferisce a un reale e proprio spostamento letterario quanto piuttosto a un ordinario atteggiamento assunto da un gruppo di poeti, viene coniato dal critico Francesco Flora per sottolineare la difficoltà di comprensione di codesto tipo di lirica. E’ probabile comunque che il termine “ermetico” sia derivato dal nome del dio greco Ermes, considerato il mito dei misteri in quanto accompagnava le anime dei morti nel’ aldilà. I poeti ermetici intendono la poesia, in che modo un momento di folgorazione, di grazia, come intuizione improvvisa del mistero della vita. Di effetto le loro composizioni sono molto brevi, scarne, diventano verso pura, essenziale, che si esprime attraverso poche parole di intenso valore allusivo, simbolico, capaci di evocare sensazioni straordinarie. Gli ermetici rifiutano qualsiasi formalismo esteriore e riducono tutto all’ essenziale: semplificano la sintassi pri