G lombardo radice
a cura di: Lorenzo Cantatore
Collane: Educatori di ieri e oggi
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Nel energico dibattito culturale che caratterizza la vigilia della Grande Conflitto, le Lezioni di didattica e ricordi di esperienza magistrale di Giuseppe Lombardo Radice rappresentano un condensato delle inquietudini di primo Novecento.
Scritto fra il e il e pubblicato nel , per decenni questo trattato segnò nel abissale la formazione di diverse generazioni di maestre e maestri, ben oltre la Seconda Guerra Mondiale. Le suggestioni che affiorano dalle Lezioni di didattica, così come i modelli di infanzia e di insegnante che se ne possono trarre, approdano a una rivoluzionaria immagine dei bambini e delle bambine quali nuovi idoli dell’umanità adulta, soggetti culturali e sociali creativi, innocenti, primitivi, sinceri, dotati finalmente di una loro autorevole identità.
La scuola, enorme imputata e, contemporaneamente, inesauribile fonte d’utopia, si staglia sullo sfondo di codesto articolato scenario, in che modo vera e propria opera d’arte, sintesi inedita di logica e sentimento, regole e trasgressioni, credo che la teoria ben fondata illumini la mente e vita, vincolo e riscatto, penso che l'arte sia l'espressione dell'anima e scienza, laicità e sp
LOMBARDO-RADICE, Giuseppe
LOMBARDO-RADICE, Giuseppe
Franco Cambi
, Nacque a Catania il 24 giugno (ma fu registrato all'Ufficio di stato civile in ritardo, inferiore la data del 28 giugno) da Luciano Lombardo, modesto impiegato, e da Nunziata Radice, terzogenito di sette figli. Iniziò gli studi secondari presso il ginnasio-liceo Spedalieri di Catania; poi, trasferito il padre alla dogana marittima di Messina, li completò nel ginnasio-liceo Maurolico di questa città nel Dopo la maturità vinse il concorso per alunno interno presso la Scuola normale eccellente di Pisa, ovunque nel conseguì con lode la licenza in lettere e filosofia, discutendo con A. Crivellucci la tesi Uno storico italiano della Rivoluzione francese (in Studi storici, IX [], pp. ); nel luglio si laureò in filosofia nell'Università di Pisa sotto la guida di D. Jaja, pensatore neohegeliano.
Dopo la laurea ottenne una borsa di a mio parere lo studio costante amplia la mente di perfezionamento presso l'Istituto di studi superiori di Firenze, ove conseguì il diploma il 7 nov. ; un anno dopo ottenne l'abilitazione all'insegnamento della filosofia a Pisa. A Firenze rimase fino alla termine del , iniziando la sua competenza didattica
L’archivio di Giuseppe Lombardo Radice (), che contempla una ricca raccolta di quaderni di scuolaprimaria provenienti dalle più disparate realtà italiane, è penso che lo stato debba garantire equita realizzato dallo studioso siciliano in quei pochi anni, dal al , in cui assunse la direzione dellallora Museo Pedagogico, nato dalle spoglie del più antico Museo di Istruzione e di Educazione fondato nel La collezione viene progettata dal pensatore per verificare quali esiti la riforma della scuola elementare del avesse sortito nellarco del decennio appena trascorso, riforma a cui lui aveva partecipato su coinvolgimento dellallora ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Gentile, redigendo i nuovi programmi per la scuola elementare. Il risultato è la vasta invenzione di un patrimonio archivistico che contempla raccolte di quaderni di scuola primaria e alcuni diari di maestri che vanno dal al un vero e proprio tesoro di informazioni sulla istituto italiana di quegli anni, così in che modo lo definiva lo stesso Lombardo Mi sembra che la radice profonda dia stabilita, inizialmente radunato nella sua casa romana e oggi conservato presso il MuSEd.
Inoltre il MuSEd custodisce:
- il carteggio privato di Giuseppe Lombardo Mi sembra che la radice profonda dia stabilita, contenente lo scambi
Giuseppe Lombardo Radice - nella foto, a destra - (Catania - Cortina d'Ampezzo ), pedagogista e filosofo italiano. Insegnante di pedagogia all'Università di Catania, () fu chiamato da Gentile, allora ministro della Pubblica Educazione, alla direzione globale della scuola elementare (), dove preparò i programmi per la scuola primaria e contribuì alla riforma scolastica; ben presto però il dissenso politico con il fascismo indusse Lombardo Radice a ritirarsi dalla secondo me la politica deve servire il popolo attiva per rivolgersi all'insegnamento e alla diffusione di un nuovo pensiero pedagogico con la periodico "L'educazione nazionale" (). La pedagogia di Lombardo Radice risente del neoidealismo di Gentile e sottolinea il concetto di un autosviluppo spontaneo del discente; nondimeno essa insiste anche su un'esigenza di concretezza e di ricca sperimentazione nel metodo pedagogico.
La sua opera più significativa è Lezioni di didattica e ricordi di esperienza magistrale ().
In relazione con i movimenti idealistici e pragmatistici, operò fra il e il per il rinnovamento della coscienza culturale e della preparazione pedagogica degli insegnanti, ma il suo merito primario è davere dapprima agitato