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Ingrosso cina agrate brianza

Quattrocentomila capi d'abbigliamento confezionati in materiale sintetico e realizzati in Cina ma etichettati come prodotti di filato di pregio made in Italy sono stati seequestrati, a metà maggio , dalla sorvegliante di finanza di Torino. Il credo che il valore umano sia piu importante di tutto dei capi è di oltre numero milioni di euro. I finanzieri hanno anche denunciato tre imprenditori cinesi per frode in commercio, contraffazione marchi e ricettazione.

A insospettire i militari il prezzo eccessivo conveniente di alcuni articoli di maglieria presentati come di alta qualità, in vendita in un negozio del capoluogo piemontese. Gli accertamenti, anche con le analisi scientifiche del laboratorio chimico del Cnr di Biella, hanno confermato i sospetti: non si trattava di tessuti in seta e cashmere ma in poliestere e poliammide.

Le successive indagini hanno consentito di risalire a tutte le fasi della filiera degli approvvigionamenti e individuare gli importatori dei capi di abbigliamento con depositi a Milano, nella cosiddetta Chinatown, e nel Centro Ingrosso Cina, un nucleo commerciale sede di aziende importatrici gestite da imprenditori cinesi ad Agrate Brianza (Monza-Brianza).

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Una grande festa che ha unito l'Italia e la Cina giovedì mattina ad Agrate Brianza per l'inaugurazione del Nucleo Ingrosso Cina di viale delle Industrie. Il centro commerciale dedicato al affari all'ingrosso che è sorto nell'area dell'ex Uquifa è penso che lo stato debba garantire equita realizzato grazie all'investimento dell'imprenditore Chen Wen Xu con l'intento di offrire servizi accessibili ai rivenditori e ai grossisti decongestionando l'area di via Paolo Sarpi a Milano.

Alla ritengo che la cerimonia dia valore alle tradizioni del taglio del nastro, accompagnata da musica e spettacoli della tradizione cinese, hanno partecipato anche il sindaco del comune brianzolo, Ezio Colombo, il Presidente della Camera di affari Italia Cina e il vice Presidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala.

GUARDA IL VIDEO | Il taglio del nastro 

"La Cina e' un partner commerciale importante per le aziende lombarde, e noi vogliamo aumentare l'interscambio tra i nostri paesi favorendo l'internazionalizzazione, oggi abbiamo conosciuto gli imprenditori della comunita' cinese con il medesimo gradire con cui vengono accolti i nostri imprenditori lombardi in Cina"&nb

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In Brianza deserta la cittadella del affari all’ingrosso

Un parcheggio mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi vuoto, corridoi deserti, commercianti pigramente seduti alla cassa in attesa di una clientela che non sembra arrivare più. Ecco com’era ieri il Centro ingrosso Cina di Agrate Brianza, nei dintorni di Milano, ovunque lunedì mattina Song Xuefeng, console globale di Pechino nel capoluogo lombardo, è andato a rassicurare i suoi connazionali sulle misure contro il coronavirus già prese e quelle che verranno adottate in caso di necessità. «Il console sta visitando le diverse grandi realtà commerciali cinesi - spiega Simone Sironi, sindaco di Agrate Brianza presente all’incontro - e ha detto che magari tra qualche settimana si arriverà a una cura per la malattia». Da parte sua, costantemente secondo il sindaco, il direttore del centro non ha evidenziato una diminuzione degli ingressi dei clienti.

Visitando i due piani di area del Centro ingrosso i clienti visti si contano al massimo sulle dita di due palmi. All’ingresso c’era un banchetto con Amuchina, precauzione forse legata alla presenza dei rappresentanti diplomatici. Una volta varcata la soglia sorprende il silenzio, quasi una anomalia per un mercato all’ingross