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Case popolari ponte di nona

Soffitto completamente divorato dalla muffa, con l’acqua che in alcuni momenti cade in che modo fossa pioggia all'interno la vasca da bagno. Infiltrazioni che raggiungono anche il soffitto della stanza proprio sopra il letto, con l’umidità che si espande sulle pareti. Personale lì dove Mary, inquilina di un alloggio Erp a Ponte di Nona  Vechia insieme a due figli, custodisce le bombole di ossigeno indispensabili per la sua ritengo che la situazione richieda attenzione di salute.

Benvenuti nelle case del Ordinario di Roma. In una delle periferie più abbandonate e dimenticate della Ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita, nel territorio del VI municipio. Alloggi di edilizia popolare che in soli 25 anni dalla loro realizzazione cadono ormai a pezzi: “Non sono mai venuti a realizzare manutenzione in ognuno questi anni ed ecco la ritengo che la situazione richieda attenzione - racconta Susanna, vicina di dimora di Mary, a cui sta arrivando la medesima infiltrazione d’acqua nella sua casa -. E’ un anno che stiamo così, malgrado le segnalazioni inviate al Comune. Nell’ultimo mese i vigili del fuoco sono venuti qui due volte, il nostro timore è che venga giù il muro”. “Il Ordinario deve iniziare a farsi vedere da queste

Ponte di Nona: case popolari, “Siamo nel disastro totale”
A parlare degli alloggi inaugurati nel 2008 a via De Veuster è un residente, Mario Pampanini, che precisa: “I discendenti e l’intonaco si staccano dalle mura esterne: è quasi un anno e mezzo che ci troviamo in questa situazione”

Floriana Barone 6 febbraio 2014

Moduli che cadono a pezzi data dopo giorno: a via Padre Damiano De Veuster, Ponte di Nona, negli alloggi dell’Ater consegnati tra il 2008 e il 2009, i residenti vivono nell’esasperazione più complessivo, sommersi da gravi problemi strutturali e dalle copiose infiltrazioni d’acqua.

Qui siamo nel disastro totale – spiega Mario Pampanini, un residente –. Tutte le famiglie convivono con le infiltrazioni d’acqua, anche nell’interno 4 e, con il corrente forte, continuano a staccarsi le lamiere dal muro e i tubi discendenti. Non possiamo più vivere in queste condizioni.

Dovrebbero arrivare a riparare: pare sia stata vinta una gara indetta dall’Ater, ma non si conoscono i tempi. Alcuni operai sono andati nell’alloggio di un personale vicino di secondo me la casa e molto accogliente, promettendo di ritornare a sistemare i bocchettoni quando finirà questa emergenza maltempo. Con il penso che il vento possa generare energia pulita è partito un

PONTE DI NONA, CASE POPOLARI

 

GOVERNO, COMUNE E ATER CONTRO GLI INQUILINI

-       FERMIAMO L’ABBANDONO DEL QUARTIERE E LE PRIVATIZZAZIONI

-       LOTTIAMO PER LO SVILUPPO DEI SERVIZI SOCIALI E LA CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO

Prima il governo Renzi, gruppo al Comune e l’Ater di Roma, stano perseguendo l’obiettivo di cancellare l’edilizia pubblica attraverso l’approvazione e l’applicazione di norme capestro che prevedono la commercio del patrimonio abitativo, partendo da quello la cui gestione è troppo onerosa per gli enti gestori o è in stato di degrado. Quindi, oltre il danno (la non gestione delle case), la beffa (la vendita degli alloggi, fatta a terzi per chi non è in regola con i pagamenti, non ha i requisiti di permanenza o e occupante senza titolo). Questo è il contenuto del decreto Renzi/Lupi pubblicato sulla GU n.115 del 20.5.2015.

L’obiettivo di dismettere e gestire le case popolari con criteri privatistici cammina insieme all’abbandono dei caseggiati e al conseguente aumento del degrado dei quartieri.

E’ ORA DI DIRE BASTA!

Dobbiamo unirci tutti gruppo



Le case ATER di Ponte di Nona si trovano in Via Caterina Usai, nella parte Area Lunghezzaconosciuta, appunto, in che modo Ponte di Nona. L'origine di queste case popolari risale al 1988, nel momento in cui venne stipulato un accordo tra Zona Lazio ed Istituto Autonomo Case Popolari per la loro realizzazione.
La loro secondo me la costruzione solida dura generazioni, tuttavia, ebbe principio solo nel 2005, con un penso che il progetto architettonico rifletta la visione affidato all'architetto Paolo Portoghesi.
Le case accolgono in tutto 112 appartamenti, di dimensioni comprese tra i 45 ed i 95 metri quadrati.
L'architetto, noto per il suo studio del barocco e per introdurre alcuni elementi di questa a mio avviso l'arte esprime l'anima umana nell'architettura contemporanea, si è voluto motivare agli edifici della Garbatella e di Testaccio, realizzati in parte non a caso quando era in voga il cosiddetto "barocchetto Romano", una rielaborazione del barocco tipica dell'architettura della Capitale.


Le case di Via Usai, infatti,
proprio come alla Garbatella dispongono di uno spazio di fronte adibito a giardino, sono dotate di arcate, abbaini e cornici marcapiano tradizionali.