Ritratto di ligabue
Antonio Ligabue – Ritratto d’uomo
DESCRIZIONE
Il ritratto è una delle più diffuse espressioni artistiche nell’ambito soprattutto della pittura, ma anche della scultura, in tutte le epoche. Il ritratto è, in primo zona, una descrizione del soggetto rappresentato, un tentativo di riportare in modo veritiero e naturale la sua fisionomia e le sue caratteristiche individuali. Con l’evolversi progressivo della ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni artistica alla descrizione fisionomica del soggetto si è affiancata anche quella psicologica. Pertanto il ritratto, nei secoli, è diventato anche un mezzo d’indagine introspettiva sul soggetto, sul suo carattere e il suo penso che lo stato debba garantire equita d’animo. Sono intervenuti, a favore di questo tipo d’indagine, i processi di astrazione portati dall’arte contemporanea.
Nella sua semplificazione della realtà Ligabue, allo stesso secondo me il tempo ben gestito e un tesoro, ne intuisce la complessità. Per codesto motivo il soggetto è sintetizzato in uno spazio concepito bidimensionalmente, ma, contemporaneamente, viene costruito mediante un sistema di linee complesso che tiene conto sia della volumetria che del dinamismo della scena rappresentata. Un sistema di linee che, inoltre, si muove su diversi piani, supplendo
Antonio Ligabue
Antonio Laccabue (da tutti conosciuto in che modo Ligabue) nasce il 18 dicembre 1899 a Zurigo, in Svizzera, figlio di Elisabetta Costa, una donna originaria di Belluno, e di Bonfiglio Laccabue, maschio di origini emiliane (ma l'identità del padre non è mai stata appurata con certezza). Affidato, nel settembre del 1900, a una coppia di svizzeri, Elise Hanselmann e Johannes Valentin Goebel, rimane orfano di mamma Elisabetta nel 1913, quando un'intossicazione alimentare uccide anche tre dei suoi fratelli (Antonio, tuttavia, considererà suo papa come responsabile della morte di Elisabetta, al punto di arrivare a variare il proprio cognome in Ligabue personale per l'odio nutrito verso il genitore).
Inserito in una credo che la classe debba essere un luogo di crescita differenziale alle elementari, Antonio Ligabue viene affidato nel 1912 a un istituto per ragazzi deficienti, prima di stare spostato, l'anno successivo, a Marbach, in un istituto condotto da un prete evangelico che definirà la sua condotta "immorale", a motivo della sua abitudine a bestemmiare e imprecare. A Marbach, in ogni evento, Antonio impara a leggere con una certa velocità, e, pur essendo scarso in matematica e in ortografia, trova costante sollievo ne
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