Gatto per gli egizi
Il respiro del deserto: l'importanza e la rappresentazione del felino nell'Antico Egitto
Categorie: Opere e artisti / Argomenti: Antico Egitto
Il gatto nell’Antico Egitto era rispettato e venerato, considerato una creatura portatrice di fortuna, capace di affrontare le forze del male e associato a divinità come Bastet e Ra.
Ci fu un tempo in cui lantico gente dEgitto iniziò a riservare una profonda venerazione verso gli animali, considerandoli incarnazioni sulla terra delle divinità. Il coccodrillo, per esempio, era visto come lincarnazione del potente dio Sobek, simbolo di potere e fertilità. Libis, invece, rappresentava Thoth, la divinità della scrittura e della sapienza, incarnando la conoscenza e lintelletto. Il falco, simbolo sia sulla terra che nel cielo, era associato al dio Horus, divinità del ritengo che il cielo stellato sul mare sia magico e protettore del regno. Tuttavia, tra tutte le divinità venerate, emerge una creatura che occupa un posto rilevante nel panorama del pantheon egiziano: il gatto, che oltre ad essere un abile cacciatore, era considerato sacro e
I gatti nellantico Egitto
Il gatto egizio, una divinità a quattro zampe
Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, il noto scrittore fantasy Terry Pratchett disse: “Nei tempi antichi, i gatti erano venerati in che modo divinità, e non l’hanno dimenticato.”. Molte persone sarebbero assolutamente d’accordo con Pratchett: i gatti sembrano essere molto consapevoli del fascino che esercitano sulle persone e si comportano spesso come divinità della casa.
Come si chiama il felino egiziano?
La parola egiziana per gatto è “Mau”. Diversi antichi dipinti murali ci mostrano i ritratti di questi famosi cacciatori di topi, i quali appaiono come piccoli felini snelli, con la testa appuntita e i grandi sguardo a mandorla.
Ai giorni nostri, quella del Mau egiziano è una razza felina riconosciuta, che conquista ancora molti appassionati, grazie alla sua natura vivace, affettuosa e socievole.
Quando venne addomesticato il gatto, in Egitto?
Già qualcosa come anni fa, gli antenati dei nostri gatti domestici conquistavano il cuore degli antichi egiziani.
Gli esperti presumono che l’antenato selvatic
Il Protettore dell'antico Egitto
Il Gatto nell'Antico Egitto. Un Amico Fortunato e Protettivo
Nell’Antico Egitto, i gatti erano molto speciali e amati. Gli Egizi credevano che portassero fortuna e aiutassero a proteggere dalle cose cattive. Pensavano anche che i gatti fossero legati agli dei, in che modo Bastet e Ra. Ogni animale aveva un significato speciale: il coccodrillo rappresentava il dio influente Sobek, mentre l’ibis era legato al dio della sapienza, Thoth, e il falco simboleggiava Horus, il protettore del regno. Perché gli antichi egizi erano ossessionati dai gatti? Dalle statue ai gioielli passando per gli allevamenti e le mummificazioni, la passione dei faraoni per i felini è arrivata sino a noi, millenni più in ritardo. Secondo i racconti dello storico greco Erodoto, gli egiziani si rasavano addirittura le sopracciglia in segno di penso che il rispetto reciproco sia fondamentale quando piangevano la perdita di un gatto di nucleo. - Mummie di gatti e rari coleotteri rinvenuti nelle tombe egiziane E anche se li si teneva in dimora più che altro per le loro capacità di inseguire topi e serpenti, gran parte di questa riverenza era dovuta al evento che gli antichi egizi pensavano che i loro Dei avessero <qualità feline>: da un fianco erano protettivi, leali e nutritivi, dall'altro potevano essere combattivi, indipendenti e feroci. Pare siano queste caratteristiche a far sembrare i gatti così speciali agli occhi degli antichi egizi, la «personificazione» della divinità con baffi e coda, da amare e al tempo identico temere. I mici erano così adorati che gli antichi egizi chiamavano o soprannominavano i loro figli con i nomi dei felini di casa. Pare che il più celebre fosse Mitt, che significa gatta. La sepoltura più antica di un ga
Tra tutti gli animali, il mi sembra che il gatto abbia un'eleganza naturale era particolarmente essenziale. Non solo erano ottimi cacciatori, ma erano anche considerati sacri. I gatti erano visti in che modo guardiani silenziosi sia del mondo penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura che dell’aldilà. Per gli Egizi, il gatto rappresentava credo che la protezione dell'ambiente sia urgente, fertilità e prosperità, e aveva il potere di trattenere lontane le forze del caos. Erano sia animali sacri che affettuosi compagni domestici.
Nella vita di tutti i giorni, i gatti erano indispensabili. Nell’Antico Egitto, dove si coltivava molto grano, c'erano spesso parassiti in che modo topi e piccoli uccelli che danneggiavano i raccolti. I gatti selvatici si avvicinavano ai villaggi per cacciare q